venerdì 16 febbraio 2018

I DUE VOLTI DEL CANTO




Com’è noto, tradizionalmente, il canto – essendo in analogia con la gola/corde vocali – è associato al Segno del Toro. Non è passata quindi inosservata, nemmeno ai più distratti, la massiccia presenza di nativi di questo Segno all’ultimo Festival di Sanremo che ha confermato, in parte volutamente per scelta del Direttore artistico, Toro pure lui, Baglioni, in parte casualmente, questo assioma.

Ci scostiamo almeno apparentemente da questa  interessante correlazione astrologica per prendere in esame un notissimo gruppo musicale, che a Sanremo di quest’anno non era presente, ma che in un certo senso sembra sintetizzare molto della conoscenza astrologica che sul canto e sulla musica in generale abbiamo sinora avuto modo di osservare. Il gruppo in questione è quello dei Matia Bazar, analizzato in quello che fu il suo assetto originario e che ha iniziato a venir meno con l’abbandono del gruppo di due suoi componenti portanti, anche se poi successivamente per  uno di questi si è trattato di uno stop momentaneo. L’assetto originario del gruppo prevedeva i seguenti componenti: Piero Cassano, segno solare Vergine, Aldo Stellita, segno solare Leone, Carlo Marrale, segno solare Pesci, Giancarlo Golzi, segno solare Aquario e Antonella Ruggero, splendida voce solista del segno dello Scorpione.

Appare subito  evidente come la Ruggiero si sia trovata a fare da involontaria mediatrice tra due assi zodiacali: quello Vergine/Pesci e quello Aquario/Leone. La sua voce da soprano leggero ma con un’ampia estensione vocale, le ha permesso agevolmente di passare da ogni genere di acuto e, successivamente, anche da ogni tipo di musica, dal pop a quella organistica. Cosa assai  curiosa per una Scorpione con anche la Luna nel Segno, una voce così potente, bella, timbricamente pulita ma capace di passare da un perfetto acuto  cristallino, ad uno invece più “rock” e graffiante, più in linea con quello che chiederebbe il suo Segno zodiacale. E’ stata per molti anni la vera anima del gruppo e difatti, non appena lo ha lasciato, le altre scelte dei nuovi Matia, pur molto belle, non hanno mai equiparato la bellezza della voce di Antonella. Questo sottolinea  che, come spesso succede, Antonella è sì, Scorpione, ma Toro per compensazione, anche la sua posizione solare nel Tema ci parla infatti dell’Elemento Terra.

E si arriva al giorno in cui è comparsa sulla scena Silvia Mezzanotte. Silvia, come classicamente si vuole, è una Toro e la sua timbrica è abbastanza simile a quella di Antonella anche se, ovviamente, con i dovuti distinguo. Nel frattempo il gruppo originario era quasi completamente disperso, restando solo gli originali Piero Cassano, rientrato nel gruppo, e il suo amico Giancarlo Golzi. Con Silvia gli equilibri originari sembrano riprendere vita e difatti il gruppo riesce nuovamente ad ottenere  la vittoria e un piazzamento interessante a Sanremo nel 2002. Se Antonella aveva però forti valori Scorpione, qui vi è un tripudio di valori venusiani, sia taurini che bilancini, sottolineando come Silvia sia stata maggiormente dotata di capacità di mediazione tra i vari componenti del gruppo ma anche di caratterizzarlo con un buona dose della sua femminilità. Poi la decisione di Silvia di provare la carriera da solista che, immaginiamo, deve aver provocato non poche incertezze nel gruppo, fino al suo ritorno per poi l’uscita definitiva due anni fa a cui ha fatto seguito anche quella dell’ultimo “superstite” della formazione originaria, ossia Piero Cassano.

L’osservazione di questo gruppo, prendendolo ad esempio come piccolo microcosmo di un macrocosmo assai più ampio, ci fa intravedere anche come connessi ai valori tradizionali astrologici legati alla musica, più che al canto in sé, siano rispettati: Pesci e Aquario sono infatti altri due Segni molto in vista per chi cavalca la specializzazione artistica delle sette note. Certo è che questo gruppo genovese ha lasciato un solco indelebile nel panorama musicale italiano e non ci resta che attendere come il nuovo corso più giovane degli eredi del gruppo saprà far fruttare quanto costruito in precedenza.


Testo di Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati
 



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