La violenza contro le
donne sta raggiungendo in questi ultimi tempi livelli di frequenza così alti
che non è più possibile affermare, com’è successo a volte in passato, che sono
solo il frutto casuale di situazioni di disagio sociale. Adesso si trovano episodi
efferati in tutti gli strati sociali e coprono ogni fascia d'età. Questo triste
fenomeno, pertanto, trova espressione in situazioni che ormai gli specialisti
segnalano da tempo, ossia la mancanza della presenza della famiglia, il
disconoscimento sempre maggiore del ruolo della scuola, la cattiva influenza
dei social. Ma è davvero tutto qui? Vi sono stati casi, invece, in cui la
famiglia appare molto presente ma non sembra aver ben compreso la gravità della
situazione, come nella tragedia familiare di Benno Neumair di Bolzano, oppure
di chi, sebbene medico, non esita a fare terra bruciata attorno alla moglie per
poi sopprimerla non appena questa cerca di sfuggire alla pesante situazione in
cui viveva, come nel caso del dermatologo Matteo Cagnoni di Ravenna. Gli
psicologi stanno da tempo segnalando una realtà che la collettività sembra
abbia difficoltà ad accettare, ossia la presa di coscienza di un tratto
psicologico ben preciso: quella del narcisista patologico. Ci spiegano come non
si tratti semplicemente di un soggetto che ama sé stesso, un po' edonista, che
vuole stare al centro dell'attenzione. È anche questo, ma lo estremizza in
modo, appunto, patologico, pretendendo di dirigere la vita altrui, si sente
autorizzato a fare quello che vuole senza controllo ma, al contrario, ama controllare
chi gli sta accanto fino a rendergli la vita impossibile e pianificare delitti
efferati quando la sua vittima cerca di sfuggire da questa situazione,
mettendolo di fronte al fatto compiuto.
Ci siamo già
precedentemente occupati del caso Sara di Pietrantonio, che scosse la
collettività per la brutalità dell'evento https://astralisblog.blogspot.com/2016/06/gli-astri-fatali-di-sara.html
E adesso ecco un altro
caso, tra molti altri purtroppo, in cui ancora una volta troviamo un ragazzo, Alessandro Impagnatiello,
che, invece di vivere serenamente la convivenza e la prossima paternità con la
sua compagna, in realtà allaccia un altro legame, effettua una doppia vita,
rischiando anche in questo caso di restare padre, condizione che, come esprime
chiaramente il suo TN, non desidera assolutamente. Nel caso di Allegra C.,
l'amante, la situazione perde rapidamente interesse perché lei stessa decide di
abortire. Nel caso della compagna, Giulia Tramontano, invece, oltre a vedersi
smascherato, si trova quotidianamente di fronte all'evidenza che in tempi brevi
diventerà padre. A nostro avviso è soprattutto questo che muove la molla
dell'omicidio efferato perché assolutamente non intenzionato a fare il padre ma
soprattutto perché vittima e amante si erano alleate contro di lui,
compromettendone la reputazione sul posto di lavoro dove, pare, i colleghi già
sapevano e sparlavano.
La domanda però che tutti
si fanno in situazioni di questo tipo è sempre la stessa: quali sono i segnali
in base ai quali è possibile riconoscere se, come in questo ultimo caso, siamo
solo di fronte a un fedifrago che tradisce la compagna con l'amante ma la cosa
termina lì, o invece, come la cronaca segnala, è meglio stare alla larga il più
possibile da una persona con cui si è percorso un tratto di strada assieme e si
sta pensando di condividere l'esperienza genitoriale?
La psicologia,
ovviamente, ci indica di notare alcuni segnali quali i primi cenni di violenza,
i primi maltrattanti e segnalarli prontamente a chi ci è vicino e concordiamo
assolutamente. Ma ci chiediamo: se, come ancora studi psicologici e
psichiatrici ci insegnano, siamo di fronte a un "narcisista patologico",
ossia un malato a tutti gli effetti, è possibile trovarne segnali sicuri
abbastanza in tempo per poter avvisare l'eventuale possibile vittima affinché
ne stia alla larga?
La risposta, a nostro
avviso, è articolata e difficilmente, anche se ne ravvisassimo i tratti,
sarebbe presa in considerazione da chi ne subisce l'effetto. Perché la natura
umana è portata, soprattutto quella femminile, a trovare sempre scusanti e
giustificazioni pur di non accettare il fatto che si è semplicemente
all'interno di un rapporto tossico. Inoltre, il narcisista, di per sé, sa
essere molto manipolatore e convincente, quando vuole anche estremamente
affettuoso nelle apparenze, salvo poi capire, ad un occhio attento, che non si
lascia mai coinvolgere perché sostanzialmente anaffettivo.
Nel caso specifico, se
avessimo avuto di fronte il TN di Alessandro, avremmo guardato con seria
preoccupazione proprio il fatto che metter su famiglia, intesa come avere
prole, era l'ultimo dei suoi obiettivi. Non ci si faccia fuorviare dal fatto
che dalla prima unione un figlio lo aveva avuto, perché era avvenuto in giovane
età e comunque il matrimonio non era durato. Possiamo notare anche un ruolo
predominante della madre, che si è offerta prontamente alla vittima Giulia di
ospitarla la notte della tragedia e quindi probabilmente consapevole, a nostro
avviso, del lato oscuro del figlio. Possiamo anche pensare che la posizione di
Marte sottolinei un soggetto che ha bisogno di molte conferme in campo sessuale
per nascondere un deficit proprio della sua virilità ma ci chiediamo: quanti di
noi avrebbero concretizzato tutto questo in un allarme per la vita della
compagna e non semplici problemi caratteriali che producono solo frustrazioni?
Certo, l'Ariete è un segno violento di per sé ma incapace di grosse
progettazioni. In questo caso però viene supportato da buone capacità logiche:
è talmente bravo da mantenere due rapporti in contemporanea che, da buon
Ariete, si sarà sicuramente fatto i complimenti da solo perché il primo segno
dello Zodiaco è incapace di tenere i segreti e prima o poi è lui stesso a
raccontarli. Non in questo caso, perché la personalità è Scorpione, più che Ariete
e non è un caso che ambedue le sue ultime donne fossero del segno del Toro.
Testo
di Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati
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