sabato 14 dicembre 2013

CLEAR DREAMS - SOGNI LUCIDI




An old adage says "the night brings advice" and, as it often happens, the popular widsom is pretty shrewd. In fact, if it is true that everyone dreams during the sleep, although only half of them will remember their dreams once awake, for someone it is possible even to "pilot" his or her oneiric travel, intentionally or not, so to exploit the sleeping time to increase one's own creativity or to find out solutions to personal problems.

In other words, if the brain usually needs to dream so to reset what is considered as less important, on the contrary, a topic which particularly interests us can be developed up to attain the solution to the problem. They are the so called "clear dreams", already the Swiss psychoanalyst Carl Gustav Jung disputed about. Through them the subject makes all those deducing, reasoning, and reflecting operations, which are typical of the waking instead of the sleep. On the contrary, the brain, loosen from those limits our conscious part inevitably sets during the waking, seems to rise up the inner part of ourselves, the unconscious, to elaborate data and circumstances with absolutely no limit of space and time. So it is possible to arise again completely erased events from the conscious memory or to accomplish a reasoning using seemingly confused data.

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By Laura Poggiani - All right reserved
Un vecchio adagio recita "la notte porta consiglio" e, come spesso succede, la saggezza popolare ha la prerogativa di saperla lunga. Infatti, se è vero che tutti, dormendo, sognano anche se solo una metà circa poi ricorderà al risveglio i propri sogni, per qualcuno è possibile addirittura "pilotare" il proprio viaggio onirico, volontariamente o no, in modo da sfruttare le ore di sonno per aumentare la propria creatività o, comunque, trovare soluzioni insperate ai propri problemi.

In altre parole, se normalmente i sogni servono al cervello per resettare ciò che è ritenuto poco importante, può invece succedere che, al contrario, si sviluppi un argomento che ci interessa particolarmente fino alla soluzione del problema. Si tratta dei cosiddetti "sogni lucidi", sui quali si era già pronunciato anche lo psicanalista svizzero Carl Gustav Jung, mediante i quali il soggetto effettua tutte quelle operazioni di deduzione, ragionamento e riflessione così tipiche dello stato di veglia anziché del sonno. Anzi, si direbbe proprio che il cervello, scevro dei limiti che la parte cosciente di noi inevitabilmente incontra di solito durante il giorno, dia vita alla parte più intima di noi stessi, l'inconscio, per elaborare dati e circostanze senza assoluti limiti di tempo e spazio. Diventa così possibile far riemergere eventi totalmente cancellati dalla memoria cosciente oppure completare un ragionamento utilizzando dati all'apparenza confusi.

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Di Laura Poggiani - Tutti i diritti riservati

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