domenica 14 giugno 2015

GIOCHIAMO A “RisiKo!”?



Come funziona il famosissimo gioco “RisiKo!” penso sia noto a tutti: i concorrenti hanno in mano un’area geografica mondiale e devono allearsi e combattere gli altri concorrenti al fine, ultimo, di conquistare tutto il mondo. Poniamo quindi che un concorrente abbia in mano gli Stati Uniti mentre l’altro la Cina: tramite iniziali alleanze con gli altri concorrenti in gioco, che possono essere  i detentori della Russia per la Cina e di Israele per l’altra, iniziano una strategia di conquista non convenzionale del mondo, fino al punto di doversi poi scontrare frontalmente alla fine del gioco.
 
E’ questa, di molto semplificata, la teoria complottistica che sta maggiormente tenendo banco sui media non ufficiali ultimamente. Al contrario, i media ufficiali ci mostrano, a fasi alterne, il pericolo Isis, i flussi migratori, ecc. Ma, si domandano, non certo in modo peregrino, i complottisti: come mai gli Stati Uniti ignorano sistematicamente l’Isis, addirittura frenando i bombardamenti aerei propri o degli alleati per concentrarsi invece sempre più massivamente sui confini con la Russia? Come mai l’Isis, nemico giurato di tutto ciò che non segue la propria religione integralista, non accenna mai alla questione israelo-palestinese? Come mai, dopo un’avanzata velocissima, l’Isis sembra non riuscire a raggiungere Aleppo e subito dopo Damasco, anche se niente sembra contrastarlo? Tutto questo fa sospettare una matrice di natura ben diversa da quella che i media vogliono farci credere e in questo nuovo modo di combattere una guerra subdola, rientrano anche i flussi migratori: chi giunge in Europa dispone infatti a monte di molti dollari per pagare gli scafisti anche se, nel loro Paese non hanno i soldi per mangiare. Inoltre l’Isis stesso ha proclamato che invia di proposito gli emigranti in Europa, in particolar modo in Italia, come arma di ricatto e …  come veicolo di destabilizzazione, aggiungeremmo noi. Come mai l’Europa non sembra trovare soluzione lasciando l’Italia sola a combattere questa nuova invasione? Se la risposta fosse una guerra sotterranea tra USA e Cina, l’obiettivo Italia acquisterebbe una nuova luce: recentemente, infatti, è stato reso noto come magnati cinesi abbiano acquistato  notevoli quote  azionarie nelle maggiori aziende italiane di produzione di energia elettrica, gas, telefonia. In pratica, i settori vitali di una Nazione. L’intensificarsi dei contrasti USA-Russia avvengono all’indomani non tanto dell’invasione della Russia della Crimea, bensì non appena Putin annuncia di volersi rivolgere alla Cina per fondare un nuovo sodalizio e avere addirittura una moneta comune, in stile Euro.
 
In tutto questo, è particolarmente interessante il gioco dialettico planetario. Secondo la Morpurgo, gli Stati Uniti sono del Sagittario, la Cina dei contrapposti Gemelli e la Russia dei Pesci: come si nota,  sono segni in antitesi e in posizione negativa tra loro. Inoltre, come abbiamo già segnalato, Nettuno in Pesci favorisce il flusso migratorio delle moltitudini ed essendo appoggiato da Plutone, appare ovvio che questi flussi non sono spontanei ma manovrati da chi ha forti interessi in gioco e cerca in questo modo di ottenerne dei vantaggi. Ecco quindi gli scandali italiani di Mafia Capitale ma questa è soltanto la punta, e nemmeno la più importante, dell’iceberg. Urano dal canto suo favorisce le guerre, i cambiamenti e l’utilizzo di nuove tecnologie per fronteggiare il Nemico, laddove il Nemico non ha una fisionomia ben chiara e definita, ma sono gli Altri, chiunque essi siano. Facile, in questo clima, per il conservatorismo capricornico sfruttare la voglia di cambiamento uraniana (infatti Plutone e Urano sono in quadratura) per perseguire i propri obiettivi. 
 
Adesso Obama, la cui RS è atroce e pertanto le cui decisioni rischiano di portare soltanto alla catastrofe i suoi alleati e il suo stesso Paese, è alla fine del mandato ma ben lontano dall’avere quel ruolo di portavoce di pace che un Nobel molto frettoloso gli aveva consegnato poco tempo dopo la sua prima  elezione. Da buon Leone, però rischia di avere un po’ troppa fiducia in se stesso, sottovalutando un ben più riflessivo Putin-Bilancia mentre intanto, ancora una volta, l’Europa si accinge ad essere il tavolo di un “RisiKo!” che nessuno avrebbe voglia di giocare.

 
Di Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati

 
 


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