mercoledì 30 novembre 2016

DATI E DATE






Si fa sempre più arduo il reperimento delle ore di nascita tramite le anagrafi comunali. Da quando infatti è uscita la normativa che regolamenta il rilascio dei certificati ed estratti, si assiste sempre più a singolari comportamenti degli uffici preposti. Così si passa da quell’ufficio che stabilisce che, in base ad una distorta concezione della privacy, si rifiuta di dare un dato assolutamente innocuo quale l’ora, all’ufficio che, come mi è capitato un po’ di tempo fa, non solo inoltra la documentazione richiesta… ma vi allega anche la domanda giunta per mail da altro collega. Adesso ho avuto modo di constatare un’ulteriore performance di questa singolare attitudine comunale: il rifiuto a mettere per scritto l’ora, mentre senza problemi la si dice invece verbalmente. Alla richiesta della motivazione di ciò, mi sento rispondere che esiste una normativa, alquanto incerta per la verità perché mi si dice risalente al 2000 ma senza menzionare il riferimento normativo esatto, in base alla quale l’estratto lo si può rilasciare, sì, ma solo con nome, cognome, luogo e data di nascita senza l’ora. Come provo a far notare che questo varrà qualora il documento in questione serva per prassi amministrative ma qualora venga espressamente richiesta l’ora… mi sento rispondere che, se espressamente richiesta l’ora questa viene comunicata solo verbalmente. Non ci è dato sapere cosa succede qualora un utente la richieda per email. Altra curiosità: molti siti dei Comuni stanno approntando i servizi online per la richiesta dei certificati ma questi, prevalentemente, possono essere richiesti solo dai residenti. Tutti gli altri devono invece accedere per vie tradizionali. Intanto il lavoro dell’astrologo si ingarbuglia sempre più e non osiamo  pensare quindi all’attendibilità di nascite avvenute all’estero, specie in quei Paesi che, per ragioni politiche, si sono viste spostare improvvisamente il fuso  orario, come in Corea del Nord o Turchia. A tutto ciò si aggiunge la poca attendibilità che, prima dell’avvento delle nascite in ospedale, avevano gli orari quasi mai coincidenti tra i ricordi dei soggetti interessati all’evento e quello invece registrato all’anagrafe e così non ci meraviglia ormai sentire il vip di turno dichiarare in TV che suo padre si rifiutava di ammettere il giorno reale della nascita e di averla volutamente registrare il giorno dopo  oppure della sportiva che dichiara come era nata per l’ora di colazione mentre all’anagrafe l’orario risulta serale.

Allora la cosa migliore, ma difficilmente concretizzabile, sarebbe il confronto del certificato anagrafico con quello battesimale e anche così, solo la bravura dell’astrologo potrà alla fine stabilire l’orario esatto, redigendo un Tema Natale e… che qualcuno lassù la mandi buona e senza vento, come si suol dire.


Di Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati


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