Come avevamo puntualmente segnalato, poco dopo il compleanno del Presidente Napolitano, ecco sorgere, come un fulmine a ciel sereno, il braccio di ferro che lo stesso ha ingaggiato con la Procura di Palermo.
Ecco quanto scrive il "Giornale" del 17/07/2012 che riassume così la vicenda:
C’è un giudice a Palermo che non rispetta la Costituzione. C’è una procura che, secondo il Quirinale, cammina sul filo dell’eversione compiendo atti «assolutamente vietati», fuori legge e «lesivi delle prerogative del presidente»: «capta» quasi per sbaglio un paio di conversazioni del capo dello Stato con un Nicola Mancino pressato dai magistrati, trascrive a verbale le parole del presidente e rifiuta di distruggere le intercettazioni, che pure definisce «irrilevanti». E adesso, invece di mandarle al macero, vuole addirittura «farle ascoltare alle parti» del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. Cioè, vuole farle uscire sui giornali. Una procedura scorrettissima, «inaccettabile» per Giorgio Napolitano che, stanco di sentirsi sotto tiro, dà mandato all’avvocatura dello Stato di sollevare un conflitto di attribuzione di poteri. Toccherà alla Consulta risolvere il braccio di ferro. La dichiarazione di guerra di Re Giorgio contro i secessionisti della repubblica giudiziaria di Palermo, Ingroia, Messineo e soci, è lunga 70 righe, dettagliata, densa di richiami costituzionali. La vicenda nasce dalle telefonate, finite sulla stampa, tra il consigliere giuridico del Quirinale, Loris D’Ambrosio, e Nicola Mancino, sotto inchiesta per il ruolo avuto nel presunto negoziato scandaloso con Cosa Nostra. Allora il capo dello Stato era intervenuto denunciando che ai suoi danni era stata sollevata «una campagna mediatica di insinuazioni e sospetti basata sul nulla», con «interpretazioni manipolate delle telefonate».
Commentando la RS del Presidente, scrivevamo testualmente:
"... possiamo rilevare come prove e momenti difficili non mancheranno dove il punto di forza saranno sicuramente le alleanze ma quello debole saranno i dissidi interni."
Di Laura Poggiani - Tutti i diritti riservati
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