martedì 17 luglio 2012

LE TELEFONATE DEL PRESIDENTE


Come avevamo puntualmente segnalato, poco dopo il compleanno del Presidente Napolitano, ecco sorgere, come un fulmine a ciel sereno, il braccio di ferro che lo stesso ha ingaggiato con la Procura di Palermo.

Ecco quanto scrive il "Giornale" del 17/07/2012 che riassume così la vicenda:

C’è un giudice a Palermo che non rispetta la Costituzione. C’è una  procura che, secondo il Quirinale, cammina sul filo dell’eversione  compiendo atti «assolutamente vietati», fuori legge e «lesivi delle  prerogative del presidente»: «capta» quasi per sbaglio un paio di  conversazioni del capo dello Stato con un Nicola Mancino pressato  dai magistrati, trascrive a verbale le parole del presidente e  rifiuta di distruggere le intercettazioni, che pure definisce  «irrilevanti». E adesso, invece di mandarle al macero, vuole  addirittura «farle ascoltare alle parti» del processo sulla presunta  trattativa Stato-mafia. Cioè, vuole farle uscire sui giornali. Una  procedura scorrettissima, «inaccettabile» per Giorgio Napolitano  che, stanco di sentirsi sotto tiro, dà mandato all’avvocatura dello  Stato di sollevare un conflitto di attribuzione di poteri. Toccherà  alla Consulta risolvere il braccio di ferro.   La dichiarazione di guerra di Re Giorgio contro i secessionisti  della repubblica giudiziaria di Palermo, Ingroia, Messineo e soci, è  lunga 70 righe, dettagliata, densa di richiami costituzionali. La  vicenda nasce dalle telefonate, finite sulla stampa, tra il  consigliere giuridico del Quirinale, Loris D’Ambrosio, e Nicola  Mancino, sotto inchiesta per il ruolo avuto nel presunto negoziato  scandaloso con Cosa Nostra. Allora il capo dello Stato era  intervenuto denunciando che ai suoi danni era stata sollevata «una  campagna mediatica di insinuazioni e sospetti basata sul nulla», con  «interpretazioni manipolate delle telefonate».

Commentando la RS del Presidente, scrivevamo testualmente:

"...  possiamo rilevare come prove e momenti difficili non mancheranno  dove il punto di forza saranno sicuramente le alleanze ma quello debole saranno i dissidi  interni."


Di Laura Poggiani - Tutti i diritti riservati

Nessun commento:

Posta un commento