giovedì 11 dicembre 2014

FIRENZE E IL SEGNO DELL’ARIETE


Sin dall’antichità gli astrologi hanno cercato di mettere in relazione ciascuna area geografica (città o Nazione) con un Segno Zodiacale. 

A partire dal celebre assunto di Ippocrate che recita “noi siamo dove viviamo", le caratteristiche di ciascuna zona della Terra appaiono, all’occhio attento di un astrologo, sempre ben precise e sono come "assorbite" dai suoi abitanti. Chi ha modo di lavorare in settori che gestiscono i dati di nascita dei residenti di una determinata città, ad esempio, noterà facilmente una preponderanza di un segno anziché di un altro di quella zona e non sorprende notare come questi Segni predominanti siano assolutamente compatibili con le peculiarità caratteriali e storiche di quel luogo.

Tolomeo aveva provato a ripartire le aree geografiche sovrapponendo la fascia zodiacale (ove ogni Segno ha un'ampiezza di 30°) all'eclittica terrestre, in modo tale che le Nazioni che si trovavano ad Ovest, coincidente con il punto Vernale a 0° Ariete, venivano appunto attribuite a questo Segno,  si procedeva poi in moto antiorario, verso Sud-Cancro, quindi Est-Bilancia e infine Nord-Capricorno  (Claudio Tolomeo, Tetrabiblos, Libro II).

Successivamente, molti altri astrologi si sono cimentati nell'approfondire, studiare e ripostulare gli abbinamenti Segno/Nazione, basandosi addirittura sulla popolazione e la politica nazionale. Su queste premesse, tradizionalmente, ci è stato tramandato che la Spagna appartiene al Sagittario, l'Inghilterra all'Ariete, l'Italia al Leone e via dicendo. Eppure la semplice analisi della costituzione di una Nazione o la fondazione di una città non convincono troppo in quanto l’agglomerato urbano e il territorio stesso è comunque antecedente.

Ma i testi ci tramandano il momento esatto, sotto il profilo astrologico, della nascita del capoluogo toscano:
“…  per consiglio di savii astrologhi al cominciamento che rifondarono Firenze presero l'ascendente del segno dell'Ariete, essendo il sole nel grado della sua esaltazione, e il pianeta Mercurio congiunto a grado col  sole, e il pianeta di Marte in buono aspetto dell'ascendente, acciòche la città moltìplicasse, e per potenza d'armi, e di cavalleria, e di popolo sollecito e procacciante Marte e mercatanzia, e germinasse d'assai figliuoli e  grande popolo".

Non appare  pertanto strano che croce e delizia della citta’ fosse inizialmente proprio una statua di Marte, alla fine talmente odiata dai cittadini (in quanto reputavano portasse sfortuna) da trarre un grosso sospiro di sollievo allorquando una piena dell’Arno la trascino’ via ma lasciando, per memoria dei posteri, una targa tuttora visibile sul Ponte Vecchio.









Di Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati




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