sabato 30 maggio 2015

LE TESTE DELLA VENDETTA





Com’è noto, Tolomeo aveva attribuito un segno zodiacale per ogni città e regione, sia italiana che del mondo allora conosciuto. Questa attribuzione, come abbiamo già dimostrato parlando di Firenze (http://www.astralis.it/firenze.htm) si è rivelata, ad uno studio attento e approfondito, niente affatto peregrina. Prendiamo allora in considerazione Pistoia che viene attribuita al vendicativo Segno dello Scorpione.
 
Accenniamo appena al fatto che la storia della città è caratterizzata da una faida secolare iniziata proprio da una vendetta: dopo una lite in cui un cugino taglia la mano e sfregia l’altro, il genitore impone al reo di recarsi presso la famiglia della vittima per chiedere loro scusa. Ma la famiglia decide di lavare con il sangue l’onta rimandando il ragazzo dai suoi dopo aver subito la stessa mutilazione e sfregio che lui aveva cagionato al cugino. Nasce da questo episodio la lotta serrata tra i Cancellieri bianchi e quelli neri, a cui farà però seguito un’altra serratissima e ben più lunga faida tra i  Cancellieri e la famiglia fiorentina dei Panciatichi. Già da questa sintesi della storia medievale cittadina si capisce bene come lo Scorpione, e per contrapposizione l’opposto Toro, sia il Segno indubbiamente più marcato: nella città sono sempre stati fiorenti banche e banchieri (Toro) ma sempre all’insegna di vendette continue, al punto tale che la famiglia Cancellieri riuscirà a sobillare rivolte in tutta la Toscana (Scorpione), finché non sarà definitivamente stroncata dai fiorentini.
 
Un episodio emblematico di queste eventi in chiave astrologica l’abbiamo nella vicenda che coinvolge Filippo Tedici. Molto ambizioso, decide di puntare in alto chiedendo la mano della figlia di Castruccio Castracani che, in quel momento, sta stringendo d’assedio la città. Dietro la promessa della mano di sua figlia nonché di una lauta somma di denaro e di una posizione di potere nella città, il 5 maggio (segno del Toro) Filippo Tedici consegna di nascosto le chiavi della città a Castruccio che, ovviamente se ne impossessa e, mantenendo fede alle promesse fatte, fa celebrare il  matrimonio tra sua figlia e Filippo. Ma non servirà questo a salvare il Tedici dalla vendetta pistoiese: appena Castruccio muore di un’ improvvisa quanto misteriosa febbre, i pistoiesi daranno caccia sfrenata a Filippo Tedici, raggiungendolo sulle montagne dell’Appennino e, dopo avergli mozzato la testa, la metteranno alla porta della città come ammonimento. Ma non si limitano a questo. Poiché l’asse Toro-Scorpione non dimentica i torti subiti, i pistoiesi  fabbricheranno anche delle teste in pietra che metteranno nei diversi punti di maggior transito della città: il Palazzo del Comune, alcuni Palazzi significativi cittadini, le porte di accesso. Ancora adesso, basta fare una passeggiata per il bellissimo centro medievale della cittadina toscana e, alzando gli occhi verso il cielo, sarà facile individuare, che ci osserva dalla notte dei tempi, la truce faccia di Filippo Tedici, il traditore colpito dalla vendetta scorpionica.

Di Laura Poggiani - Tutti i diritti riservati

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