An old
adage says "the night brings advice" and, as it often happens,
the popular widsom is pretty shrewd. In fact, if it is true that
everyone dreams during the sleep, although only half of them will
remember their dreams once awake, for someone it is possible even to
"pilot" his or her oneiric travel, intentionally or not, so to
exploit the sleeping time to increase one's own creativity or to find
out solutions to personal problems.
In
other words, if the brain usually needs to dream so to reset what is
considered as less important, on the contrary, a topic which
particularly interests us can be developed up to attain the solution to
the problem. They are the so called "clear dreams", already
the Swiss psychoanalyst Carl Gustav Jung disputed about. Through them
the subject makes all those deducing, reasoning, and reflecting
operations, which are typical of the waking instead of the sleep. On the
contrary, the brain, loosen from those limits our conscious part
inevitably sets during the waking, seems to rise up the inner part of
ourselves, the unconscious, to elaborate data and circumstances with
absolutely no limit of space and time. So it is possible to arise again
completely erased events from the conscious memory or to accomplish a
reasoning using seemingly confused data.
By Laura Poggiani - All right reserved |
Un
vecchio adagio recita "la notte porta consiglio" e, come
spesso succede, la saggezza popolare ha la prerogativa di saperla lunga.
Infatti, se è vero che tutti, dormendo, sognano anche se solo una metà
circa poi ricorderà al risveglio i propri sogni, per qualcuno è
possibile addirittura "pilotare" il proprio viaggio onirico,
volontariamente o no, in modo da sfruttare le ore di sonno per aumentare
la propria creatività o, comunque, trovare soluzioni insperate ai
propri problemi.
In
altre parole, se normalmente i sogni servono al cervello per resettare
ciò che è ritenuto poco importante, può invece succedere che, al
contrario, si sviluppi un argomento che ci interessa particolarmente
fino alla soluzione del problema. Si tratta dei cosiddetti "sogni
lucidi", sui quali si era già pronunciato anche lo psicanalista
svizzero Carl Gustav Jung, mediante i quali il soggetto effettua tutte
quelle operazioni di deduzione, ragionamento e riflessione così tipiche
dello stato di veglia anziché del sonno. Anzi, si direbbe proprio che
il cervello, scevro dei limiti che la parte cosciente di noi
inevitabilmente incontra di solito durante il giorno, dia vita alla
parte più intima di noi stessi, l'inconscio, per elaborare dati e
circostanze senza assoluti limiti di tempo e spazio. Diventa così
possibile far riemergere eventi totalmente cancellati dalla memoria
cosciente oppure completare un ragionamento utilizzando dati
all'apparenza confusi.
Di Laura Poggiani - Tutti i diritti riservati
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sabato 14 dicembre 2013
CLEAR DREAMS - SOGNI LUCIDI
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