martedì 6 giugno 2023

POVERE DONNE

 



La violenza contro le donne sta raggiungendo in questi ultimi tempi livelli di frequenza così alti che non è più possibile affermare, com’è successo a volte in passato, che sono solo il frutto casuale di situazioni di disagio sociale. Adesso si trovano episodi efferati in tutti gli strati sociali e coprono ogni fascia d'età. Questo triste fenomeno, pertanto, trova espressione in situazioni che ormai gli specialisti segnalano da tempo, ossia la mancanza della presenza della famiglia, il disconoscimento sempre maggiore del ruolo della scuola, la cattiva influenza dei social. Ma è davvero tutto qui? Vi sono stati casi, invece, in cui la famiglia appare molto presente ma non sembra aver ben compreso la gravità della situazione, come nella tragedia familiare di Benno Neumair di Bolzano, oppure di chi, sebbene medico, non esita a fare terra bruciata attorno alla moglie per poi sopprimerla non appena questa cerca di sfuggire alla pesante situazione in cui viveva, come nel caso del dermatologo Matteo Cagnoni di Ravenna. Gli psicologi stanno da tempo segnalando una realtà che la collettività sembra abbia difficoltà ad accettare, ossia la presa di coscienza di un tratto psicologico ben preciso: quella del narcisista patologico. Ci spiegano come non si tratti semplicemente di un soggetto che ama sé stesso, un po' edonista, che vuole stare al centro dell'attenzione. È anche questo, ma lo estremizza in modo, appunto, patologico, pretendendo di dirigere la vita altrui, si sente autorizzato a fare quello che vuole senza controllo ma, al contrario, ama controllare chi gli sta accanto fino a rendergli la vita impossibile e pianificare delitti efferati quando la sua vittima cerca di sfuggire da questa situazione, mettendolo di fronte al fatto compiuto.

Ci siamo già precedentemente occupati del caso Sara di Pietrantonio, che scosse la collettività per la brutalità dell'evento https://astralisblog.blogspot.com/2016/06/gli-astri-fatali-di-sara.html

E adesso ecco un altro caso, tra molti altri purtroppo, in cui ancora una volta troviamo un ragazzo, Alessandro Impagnatiello, che, invece di vivere serenamente la convivenza e la prossima paternità con la sua compagna, in realtà allaccia un altro legame, effettua una doppia vita, rischiando anche in questo caso di restare padre, condizione che, come esprime chiaramente il suo TN, non desidera assolutamente. Nel caso di Allegra C., l'amante, la situazione perde rapidamente interesse perché lei stessa decide di abortire. Nel caso della compagna, Giulia Tramontano, invece, oltre a vedersi smascherato, si trova quotidianamente di fronte all'evidenza che in tempi brevi diventerà padre. A nostro avviso è soprattutto questo che muove la molla dell'omicidio efferato perché assolutamente non intenzionato a fare il padre ma soprattutto perché vittima e amante si erano alleate contro di lui, compromettendone la reputazione sul posto di lavoro dove, pare, i colleghi già sapevano e sparlavano.

La domanda però che tutti si fanno in situazioni di questo tipo è sempre la stessa: quali sono i segnali in base ai quali è possibile riconoscere se, come in questo ultimo caso, siamo solo di fronte a un fedifrago che tradisce la compagna con l'amante ma la cosa termina lì, o invece, come la cronaca segnala, è meglio stare alla larga il più possibile da una persona con cui si è percorso un tratto di strada assieme e si sta pensando di condividere l'esperienza genitoriale?

La psicologia, ovviamente, ci indica di notare alcuni segnali quali i primi cenni di violenza, i primi maltrattanti e segnalarli prontamente a chi ci è vicino e concordiamo assolutamente. Ma ci chiediamo: se, come ancora studi psicologici e psichiatrici ci insegnano, siamo di fronte a un "narcisista patologico", ossia un malato a tutti gli effetti, è possibile trovarne segnali sicuri abbastanza in tempo per poter avvisare l'eventuale possibile vittima affinché ne stia alla larga?

La risposta, a nostro avviso, è articolata e difficilmente, anche se ne ravvisassimo i tratti, sarebbe presa in considerazione da chi ne subisce l'effetto. Perché la natura umana è portata, soprattutto quella femminile, a trovare sempre scusanti e giustificazioni pur di non accettare il fatto che si è semplicemente all'interno di un rapporto tossico. Inoltre, il narcisista, di per sé, sa essere molto manipolatore e convincente, quando vuole anche estremamente affettuoso nelle apparenze, salvo poi capire, ad un occhio attento, che non si lascia mai coinvolgere perché sostanzialmente anaffettivo.

Nel caso specifico, se avessimo avuto di fronte il TN di Alessandro, avremmo guardato con seria preoccupazione proprio il fatto che metter su famiglia, intesa come avere prole, era l'ultimo dei suoi obiettivi. Non ci si faccia fuorviare dal fatto che dalla prima unione un figlio lo aveva avuto, perché era avvenuto in giovane età e comunque il matrimonio non era durato. Possiamo notare anche un ruolo predominante della madre, che si è offerta prontamente alla vittima Giulia di ospitarla la notte della tragedia e quindi probabilmente consapevole, a nostro avviso, del lato oscuro del figlio. Possiamo anche pensare che la posizione di Marte sottolinei un soggetto che ha bisogno di molte conferme in campo sessuale per nascondere un deficit proprio della sua virilità ma ci chiediamo: quanti di noi avrebbero concretizzato tutto questo in un allarme per la vita della compagna e non semplici problemi caratteriali che producono solo frustrazioni? Certo, l'Ariete è un segno violento di per sé ma incapace di grosse progettazioni. In questo caso però viene supportato da buone capacità logiche: è talmente bravo da mantenere due rapporti in contemporanea che, da buon Ariete, si sarà sicuramente fatto i complimenti da solo perché il primo segno dello Zodiaco è incapace di tenere i segreti e prima o poi è lui stesso a raccontarli. Non in questo caso, perché la personalità è Scorpione, più che Ariete e non è un caso che ambedue le sue ultime donne fossero del segno del Toro.

 

Testo di Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati

 

 




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