Chi, da adolescente, non ha avuto un cantante o un attore da ammirare e da seguire attentamente in ogni passo della sua carriera artistica? Nel mio caso la mia attenzione è sempre stata attratta in primis da Claudio Baglioni, tuttora amato da milioni di fans e icona ormai del cantautorato italiano. Ma il mitico Claudio ha dovuto ben presto dividere lo scettro con un altro cantautore, anch’esso romano, assai meno conosciuto e che ha sempre prediletto un pubblico più elitario, rifuggendo dalla musica commerciale e di massa, cantautore che ben presto è scomparso dall’attenzione dei media ma che, grazie ad Internet, continua a mostrare i suoi piccoli capolavori, visto che le sue non sono tanto canzoni ma vere e proprie poesie in musica. Si tratta di Mario Castelnuovo, balzato alla ribalta negli anni ’80 grazie ad un concorso canoro indetto da “Domenica In”, allora presentata da Pippo Baudo, dove la canzone di Mario, “Oceania”, rimase prima nelle preferenze del pubblico per parecchie settimane. Grazie alla sua amicizia con Amedeo Minghi, infatti, Mario ha potuto contare per i primi brani su una partenza davvero stupefacente per un esordiente sconosciuto.
Aquario asc. Vergine, Mario spalma in tutte le sue canzoni il valore del sesto Segno zodiacale: spesso ricorre agli orologi, ne emula il ticchettìo come ritmica musicale, fino ad arrivare addirittura a scrivere “Che ora è?”. Lo stellium in Casa 6, del resto, non fa che rafforzare i valori dell’ascendente e così troviamo Mario impegnato ad affrontare tematiche quali maestre che fanno le pendolari, la quotidianità, la descrizione minuziosa di paesaggi toscani che conosce attraverso l’origine toscana della madre e soprattutto l’amore per gli animali: scrive del lupo, dell’istrice, del gatto, delle rondini. Saturno in Casa 3 lo porta a scrivere di anziani, di vecchiaia ma sempre con uno stile particolare e inconfondibile che ricorda la letteratura francese che lui ama molto. Lo stellium aquariano, a cui si aggiungono due pianeti in Casa 11, non e’ meno silente ed una delle sue più belle canzoni s’intitola infatti “Gli amici” mentre quel Marte scorpionizzato in Casa 8 viene espresso dall’eroticissima “Il mago”, descrizione di un amore nascosto ma passionale, tematiche, come anche il titolo, che si sposano perfettamente allo Scorpione.
Con la capacità tipicamente aquariana di leader indiretto (da contrapporre invece al leader indiscusso tipicamente leonino), Mario è riuscito a organizzare anche un evento musicale che ha portato alla salvaguardia della Rocca di Celle sul Rigo, in prov. Di Siena, che stava crollando per la cedevolezza del terreno e dimostrando che, anche se i media lo ignorano, Mario c’è, con i suoi duetti con Paola Turci, Laura Landi e persino Atina Cenci.
Insomma un cantautore di razza, come i cavalli di Piazza del Campo che lui descrive nell’omonima canzone che compara il Palio alla vita. E’ per il prossimo autunno il suo nuovo album e non possiamo che augurargli “in bocca al lupo”.
Di Laura Poggiani - Tutti i diritti riservati