Si
fa sempre più arduo il reperimento delle ore di nascita tramite le anagrafi
comunali. Da quando infatti è uscita la normativa che regolamenta il rilascio
dei certificati ed estratti, si assiste sempre più a singolari comportamenti
degli uffici preposti. Così si passa da quell’ufficio che stabilisce che, in
base ad una distorta concezione della privacy, si rifiuta di dare un dato
assolutamente innocuo quale l’ora, all’ufficio che, come mi è capitato un po’
di tempo fa, non solo inoltra la documentazione richiesta… ma vi allega anche
la domanda giunta per mail da altro collega. Adesso ho avuto modo di constatare
un’ulteriore performance di questa singolare attitudine comunale: il rifiuto a
mettere per scritto l’ora, mentre senza problemi la si dice invece verbalmente.
Alla richiesta della motivazione di ciò, mi sento rispondere che esiste una
normativa, alquanto incerta per la verità perché mi si dice risalente al 2000
ma senza menzionare il riferimento normativo esatto, in base alla quale l’estratto
lo si può rilasciare, sì, ma solo con nome, cognome, luogo e data di nascita
senza l’ora. Come provo a far notare che questo varrà qualora il documento in
questione serva per prassi amministrative ma qualora venga espressamente
richiesta l’ora… mi sento rispondere che, se espressamente richiesta l’ora
questa viene comunicata solo verbalmente. Non ci è dato sapere cosa succede
qualora un utente la richieda per email. Altra curiosità: molti siti dei Comuni
stanno approntando i servizi online per la richiesta dei certificati ma questi,
prevalentemente, possono essere richiesti solo dai residenti. Tutti gli altri
devono invece accedere per vie tradizionali. Intanto il lavoro dell’astrologo
si ingarbuglia sempre più e non osiamo
pensare quindi all’attendibilità di nascite avvenute all’estero, specie
in quei Paesi che, per ragioni politiche, si sono viste spostare improvvisamente
il fuso orario, come in Corea del Nord o
Turchia. A tutto ciò si aggiunge la poca attendibilità che, prima dell’avvento
delle nascite in ospedale, avevano gli orari quasi mai coincidenti tra i
ricordi dei soggetti interessati all’evento e quello invece registrato
all’anagrafe e così non ci meraviglia ormai sentire il vip di turno dichiarare
in TV che suo padre si rifiutava di ammettere il giorno reale della nascita e
di averla volutamente registrare il giorno dopo
oppure della sportiva che dichiara come era nata per l’ora di colazione
mentre all’anagrafe l’orario risulta serale.
Allora
la cosa migliore, ma difficilmente concretizzabile, sarebbe il confronto del
certificato anagrafico con quello battesimale e anche così, solo la bravura
dell’astrologo potrà alla fine stabilire l’orario esatto, redigendo un Tema
Natale e… che qualcuno lassù la mandi buona e senza vento, come si suol dire.
Di Laura Poggiani –
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