Fonte
immagine: https://www.theducker.com/orologi/sihh-2018-van-cleef-arpels/
Nell'articolo di alcuni
anni fa, "UNO SGUARDO AL FUTURO", https://astralisblog.blogspot.com/2019/11/uno-sguardo-al-futuro.html ,
segnalavamo chiaramente come il transito di Urano nel Segno del Toro avrebbe
riproposto una grossa criticità per le popolazioni semitiche, così come nel
secolo scorso il transito analogo di Urano dette vita alla "Notte dei Cristalli"
che segnò l'inizio della tragedia ebraica voluta da Hitler.
Adesso ci troviamo di nuovo di fronte a un evento che, per ferocia e sadismo, riporta alla mente proprio quella tragica notte di un secolo fa: l'attacco palestinese a Israele dello scorso 7 ottobre, di cui abbiamo già accennato in precedenza, https://astralisblog.blogspot.com/2023/10/lattacco-israele-e-i-giorni-attorno-al.html .
Vogliamo adesso passare un po' oltre e cercare di capire l'evoluzione di
questo evento che rischia di trasformarsi in un conflitto di assai più larghe
dimensioni.
Fino a quando Urano
continuerà a permanere in Toro difficilmente si avrà un miglioramento di questa
situazione, anche se a partire da gennaio, a Urano verrà a mancare il supporto
di Plutone, che passerà in Aquario, in posizione stavolta sfavorevole a Urano a
significare come i poteri forti che occultamente stanno manovrando queste
guerre sempre più tecnologiche ma sempre meno umane, per quanto possa essere
umana una guerra, inizieranno a cambiare obiettivo e si orienteranno verso una
stabilità di nuova concezione ma non per questo dal risvolto meno pesante in
quanto sarà maggiormente utilizzato il trasformismo, che permetterà di
utilizzare il potere con maggior spargimento di sangue ma meno eclatante,
magari con l'alibi di raggiungere così la Libertà, per non parlare del
rafforzamento o di nuove costruzioni di muri divisivi tra Paesi (Plutone in
Aquario).
Andremo quindi verso un
nuovo assetto delle geometrie mondiali e passeremo dalla criticità del
Medio-Oriente a quella americana e europea, in particolare della Gran Bretagna
e dell'Italia che, come già accennato nell'articolo già citato, potrebbe
vedersi costretta a riformulare il proprio statuto o comunque l'attuale
concezione di fondamenti repubblicani.
Testo
di Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati
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