Con l'entrata di Plutone
definitivamente nel Segno dell'Aquario, si sono immediatamente concretizzati i
dialoghi sulle tregue dei vari conflitti in atto. Diciamo subito che è
difficilissimo, per adesso, parlare di tregue o pace definitive e anche per
altri due motivi astrologici degni di nota: Mercurio è in retrogradazione fino
al prossimo 15 dicembre 2024 ma soprattutto Marte continua la sua opposizione a
Plutone che si scioglierà solo dopo l'Epifania e che pertanto segnala un fuoco
che cova sotto la cenere, salvo poi esplodere con eventi eclatanti.
Resta però il fatto che
la tendenza adesso, al di là delle prove muscolari che ancora alcuni Capi di
Stato tendono a fare, sia quella di mandare avanti le varie diplomazie al fine
di trovare accordi e trattati finora impensabili. Attenzione però perché come
avevamo segnalato precedentemente nell'articolo "Forte come una roccia,
anzi… un muro!", https://astralisblog.blogspot.com/2021/09/forte-come-una-roccia-anzi-un-muro.html
, l'undicesimo Segno dello Zodiaco sembra ami più costruire muri che abbatterli
e ovviamente questi muri non sono necessariamente solo fisici ma possono essere
anche politici.
Ma cosa si preannuncia
nell'assetto geopolitico? Come avevamo accennato in tempi non sospetti (vedi
"Giochiamo a "Risiko!"?", https://astralisblog.blogspot.com/2015/06/giochiamo-risiko.html
), la Cina sta emergendo come vera contrapposizione degli Stati Uniti mentre la
Russia, per quanto cerchi di farsi spazio, rispetto al Paese del Dragone avrà
un ruolo subalterno. Con Giove in Gemelli abbiamo già visto prendere campo
l'asse Gemelli-Sagittario, non solo come
contrapposizione Cina-Stati Uniti, ma anche con l'elezione di Trump come
nuovo Presidente USA. Giove però si prepara a lasciare questo Segno andando, da
un lato, a favorire un po' l'Europa che, finalmente, nel 2025 saluterà Urano
riuscendo a riprendere un po' dello spazio che ultimamente le è venuto a
mancare ma d'altro canto proprio Urano porterà ulteriori difficoltà tra gli
Stati Uniti e la Cina favorendo, da un lato, la crescita interna di questi due
Paesi, dall'altro un aumento delle ostilità reciproche.
Testo di Laura Poggiani – Tutti i
diritti riservati
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