Come funziona il
famosissimo gioco “RisiKo!” penso sia noto a tutti: i concorrenti hanno in mano
un’area geografica mondiale e devono allearsi e combattere gli altri concorrenti
al fine, ultimo, di conquistare tutto il mondo. Poniamo quindi che un
concorrente abbia in mano gli Stati Uniti mentre l’altro la Cina: tramite
iniziali alleanze con gli altri concorrenti in gioco, che possono essere i detentori della Russia per la Cina e di
Israele per l’altra, iniziano una strategia di conquista non convenzionale del
mondo, fino al punto di doversi poi scontrare frontalmente alla fine del gioco.
E’ questa, di molto
semplificata, la teoria complottistica che sta maggiormente tenendo banco sui
media non ufficiali ultimamente. Al contrario, i media ufficiali ci mostrano, a
fasi alterne, il pericolo Isis, i flussi migratori, ecc. Ma, si domandano, non
certo in modo peregrino, i complottisti: come mai gli Stati Uniti ignorano
sistematicamente l’Isis, addirittura frenando i bombardamenti aerei propri o
degli alleati per concentrarsi invece sempre più massivamente sui confini con
la Russia? Come mai l’Isis, nemico giurato di tutto ciò che non segue la propria
religione integralista, non accenna mai alla questione israelo-palestinese?
Come mai, dopo un’avanzata velocissima, l’Isis sembra non riuscire a
raggiungere Aleppo e subito dopo Damasco, anche se niente sembra contrastarlo?
Tutto questo fa sospettare una matrice di natura ben diversa da quella che i
media vogliono farci credere e in questo nuovo modo di combattere una guerra
subdola, rientrano anche i flussi migratori: chi giunge in Europa dispone
infatti a monte di molti dollari per pagare gli scafisti anche se, nel loro
Paese non hanno i soldi per mangiare. Inoltre l’Isis stesso ha proclamato che
invia di proposito gli emigranti in Europa, in particolar modo in Italia, come
arma di ricatto e … come veicolo di
destabilizzazione, aggiungeremmo noi. Come mai l’Europa non sembra trovare
soluzione lasciando l’Italia sola a combattere questa nuova invasione? Se la
risposta fosse una guerra sotterranea tra USA e Cina, l’obiettivo Italia
acquisterebbe una nuova luce: recentemente, infatti, è stato reso noto come
magnati cinesi abbiano acquistato
notevoli quote azionarie nelle
maggiori aziende italiane di produzione di energia elettrica, gas, telefonia. In
pratica, i settori vitali di una Nazione. L’intensificarsi dei contrasti
USA-Russia avvengono all’indomani non tanto dell’invasione della Russia della
Crimea, bensì non appena Putin annuncia di volersi rivolgere alla Cina per
fondare un nuovo sodalizio e avere addirittura una moneta comune, in stile
Euro.
In tutto questo, è
particolarmente interessante il gioco dialettico planetario. Secondo la Morpurgo,
gli Stati Uniti sono del Sagittario, la Cina dei contrapposti Gemelli e la
Russia dei Pesci: come si nota, sono
segni in antitesi e in posizione negativa tra loro. Inoltre, come abbiamo già segnalato,
Nettuno in Pesci favorisce il flusso migratorio delle moltitudini ed essendo
appoggiato da Plutone, appare ovvio che questi flussi non sono spontanei ma
manovrati da chi ha forti interessi in gioco e cerca in questo modo di
ottenerne dei vantaggi. Ecco quindi gli scandali italiani di Mafia Capitale ma
questa è soltanto la punta, e nemmeno la più importante, dell’iceberg. Urano
dal canto suo favorisce le guerre, i cambiamenti e l’utilizzo di nuove
tecnologie per fronteggiare il Nemico, laddove il Nemico non ha una fisionomia
ben chiara e definita, ma sono gli Altri, chiunque essi siano. Facile, in
questo clima, per il conservatorismo capricornico sfruttare la voglia di
cambiamento uraniana (infatti Plutone e Urano sono in quadratura) per
perseguire i propri obiettivi.
Adesso Obama, la cui RS
è atroce e pertanto le cui decisioni rischiano di portare soltanto alla
catastrofe i suoi alleati e il suo stesso Paese, è alla fine del mandato ma ben
lontano dall’avere quel ruolo di portavoce di pace che un Nobel molto
frettoloso gli aveva consegnato poco tempo dopo la sua prima elezione. Da buon Leone, però rischia di
avere un po’ troppa fiducia in se stesso, sottovalutando un ben più riflessivo Putin-Bilancia
mentre intanto, ancora una volta, l’Europa si accinge ad essere il tavolo di un
“RisiKo!” che nessuno avrebbe voglia di giocare.
Di
Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati
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