Abbiamo citato più
volte gli eccezionali studi di Bendandi (1) coi quali lo studioso era in grado di segnalare preventivamente se e dove un
forte sisma si sarebbe verificato. Certo, ai suoi tempi non c’era il problema
delle trivellazioni che, ormai pare
accertato, contribuiscono non poco a smuovere la crosta terrestre causando
successivamente forti terremoti, però a lui va indubbiamente il merito di aver
individuato, pur non essendo astrologo, un metodo di lavoro meramente astrologico,
visto che dalla posizione planetaria era in grado di raccogliere le sue
informazioni.
A più riprese ci sono
stati astrologi che si sono cimentati in imprese analoghe e, per rimanere a
studi recentissimi, anche l’Astrologia Morpurghiana ha effettuato uno studio
statistico che ha prodotto dati interessanti, coi quali si voleva, tra l’altro,
avvalorare l’ipotesi della grande Lisa Morpurgo che aveva ipotizzato nel
pianeta Y la causa dei terremoti. Ma tutte queste ricerche, effettuate sempre
su dati certi ossia quando un sisma si è già verificato, non rispondono ancora a due quesiti fondamentali: trovare dei dati
che permettano preventivamente di capire se ci sarà un terremoto e stabilire
dove.
Nel nostro piccolo
abbiamo pure noi elaborato un metodo, che parte dalle poche tracce rimaste
degli studi di Bendandi, dall’osservazione, imprescindibile dei sismi già
avvenuti nonché da alcune recenti nozioni di Fisica quantistica e, sebbene sia
ancora un metodo da perfezionare perché soggetto ancora a molti errori e con
range un po’ troppo vasto, ci ha permesso, in più di un’occasione, di stabilire
preventivamente appunto se e dove questo sisma si sarebbe verificato. Questo
perché, a nostro avviso, un astrologo che crede nelle linee di studio che sta
seguendo, non deve aver paura di fare previsioni e per verificare se il suo
metodo funziona o meno, scevro dalle percezioni soggettive ma non oggettive di
ciascuno, lo studio dei terremoti fornisce indubbiamente un riscontro
eccezionale.
Bendandi utilizzava ben
4 pianeti trans nettuniani, allora non scoperti ma solo ipotizzati, così come
anche Witte che era giunto nello stesso periodo a ipotesi analoga. Adesso però
sappiamo con assoluta certezza sia dell’esistenza di Plutone, scoperto nel
1930, che di almeno altri due corpi celesti del nostro sistema, Eris e Sedna,
quest’ultimo ancora da “omologare” da parte degli astronomi ma che fisicamente è
già stato avvistato e che permetterebbe di chiudere il cerchio morpurghiano che
già pensava a 12 pianeti. In questo caso, però, si parla più correttamente, di trans
plutoniani che non di trans nettuniani. Abbiamo potuto così riscontrare come l’idea
di partenza, da cui nacque il pensiero morpurghiano, di analizzare attentamente
i miti greci, non sia stato affatto peregrino ed anche nei casi di terremoto, vi
è un’assoluta linearità con le caratteristiche mitologiche greche associate ai
nomi dei pianeti e a questi eventi. Inoltre notiamo, purtroppo, come successe precedentemente
per la scoperta di Plutone, ancora la maggior parte degli astrologi non
considera minimamente i nuovi arrivati e, se si escludono scuole come quella
morpurghiana o uraniana, le scuole astrologiche tradizionali, molte delle quali
sembrano aver ancora qualche difficoltà ad accettare Plutone, escludono
totalmente Eris e Sedna, come se non fossero corpi celesti ormai accertati e
pertanto con una loro influenza planetaria ben precisa.
Ad ogni modo, last but
not least, approfittiamo di queste considerazioni per ringraziare tutti coloro
che, sempre con maggior entusiasmo, seguono la nostra rubrica previsionale che
si basa sui ritmi lunari della Terra e che, sempre più numerosi, periodicamente leggono e commentano le nostre
brevi considerazioni spronandoci a perfezionare sempre maggiormente il metodo
intrapreso. Quando iniziammo quella rubrica, qualche collega commentò che non
ne ravvisava l’utilità perché l’unico effetto che avrebbe ottenuto sarebbe
stato quello di spargere il terrore in chi la leggeva senza il minimo
beneficio. Siamo lieti di segnalare che questa nefasta, ed unica direi da parte
loro previsione è stata clamorosamente fallita e che, a giudicare dai numeri di
chi ci legge, sia stato perfettamente recepito lo spirito con cui l’avevamo concepita:
dimostrare che in Astrologia è possibile fare previsioni, che queste, se
seguono un metodo, possono dare anche dei risultati e soprattutto che l’Astrologia
non prescinde da cicli e ritmi che invece, in molti casi, si vorrebbero
relegare semplicemente a delle nozioni didascaliche mai verificate da chi le
segue.
(1)
http://blognew.aruba.it/blog.astralis.it/ASTROLOGIA__SCIENZA_E_TERREMOTI___ASTROLOGY__SCIENCE_AND_EARTHQUAKES_38569.shtml
http://blognew.aruba.it/blog.astralis.it/BENDANDI__GIULIANI_E_I_TERREMOTI_58763.shtml
Di Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati.
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