Com’è noto, Tolomeo
aveva attribuito un segno zodiacale per ogni città e regione, sia italiana che
del mondo allora conosciuto. Questa attribuzione, come abbiamo già dimostrato parlando
di Firenze (http://www.astralis.it/firenze.htm)
si è rivelata, ad uno studio attento e approfondito, niente affatto peregrina.
Prendiamo allora in considerazione Pistoia che viene attribuita al vendicativo
Segno dello Scorpione.
Accenniamo appena al
fatto che la storia della città è caratterizzata da una faida secolare iniziata
proprio da una vendetta: dopo una lite in cui un cugino taglia la mano e sfregia
l’altro, il genitore impone al reo di recarsi presso la famiglia della vittima
per chiedere loro scusa. Ma la famiglia decide di lavare con il sangue l’onta
rimandando il ragazzo dai suoi dopo aver subito la stessa mutilazione e sfregio
che lui aveva cagionato al cugino. Nasce da questo episodio la lotta serrata
tra i Cancellieri bianchi e quelli neri, a cui farà però seguito un’altra
serratissima e ben più lunga faida tra i
Cancellieri e la famiglia fiorentina dei Panciatichi. Già da questa
sintesi della storia medievale cittadina si capisce bene come lo Scorpione, e
per contrapposizione l’opposto Toro, sia il Segno indubbiamente più marcato:
nella città sono sempre stati fiorenti banche e banchieri (Toro) ma sempre all’insegna
di vendette continue, al punto tale che la famiglia Cancellieri riuscirà a
sobillare rivolte in tutta la Toscana (Scorpione), finché non sarà definitivamente
stroncata dai fiorentini.
Un episodio emblematico
di queste eventi in chiave astrologica l’abbiamo nella vicenda che coinvolge Filippo
Tedici. Molto ambizioso, decide di puntare in alto chiedendo la mano della
figlia di Castruccio Castracani che, in quel momento, sta stringendo d’assedio
la città. Dietro la promessa della mano di sua figlia nonché di una lauta somma
di denaro e di una posizione di potere nella città, il 5 maggio (segno del
Toro) Filippo Tedici consegna di nascosto le chiavi della città a Castruccio che,
ovviamente se ne impossessa e, mantenendo fede alle promesse fatte, fa celebrare
il matrimonio tra sua figlia e Filippo.
Ma non servirà questo a salvare il Tedici dalla vendetta pistoiese: appena
Castruccio muore di un’ improvvisa quanto misteriosa febbre, i pistoiesi
daranno caccia sfrenata a Filippo Tedici, raggiungendolo sulle montagne dell’Appennino
e, dopo avergli mozzato la testa, la metteranno alla porta della città come
ammonimento. Ma non si limitano a questo. Poiché l’asse Toro-Scorpione non dimentica
i torti subiti, i pistoiesi fabbricheranno anche delle teste in pietra che
metteranno nei diversi punti di maggior transito della città: il Palazzo del
Comune, alcuni Palazzi significativi cittadini, le porte di accesso. Ancora
adesso, basta fare una passeggiata per il bellissimo centro medievale della
cittadina toscana e, alzando gli occhi verso il cielo, sarà facile individuare,
che ci osserva dalla notte dei tempi, la truce faccia di Filippo Tedici, il
traditore colpito dalla vendetta scorpionica.
Di Laura Poggiani - Tutti i diritti riservati