giovedì 30 novembre 2023

L'ONDA ROSSA DELLA VIOLENZA DI GENERE

 




Alcuni anni fa pubblicammo la piccola statistica sulle morti violente, occupandoci solo dei temi delle vittime perché ritenevamo che forse si indagasse un po’ troppo sui carnefici ma assai meno sulle vittime e sui valori che le accomunano. Questa ricerca, per adesso unica nel suo genere, fu tradotta anche in inglese, francese e spagnolo dato l'interesse suscitato. http://www.astralis.it/morti.htm

Adesso, con la maggiore attenzione del pubblico per i fatti di cronaca nera ed eventi cruenti che però portano le stigmate di casi che colpiscono molto la collettività tanto da diventare iconici, ancora una volta il focus si appunta su coloro che hanno compiuto l'atto, scatenando anche molte discussioni circa la prosecuzione di una mentalità patriarcale che, però, sembra sfociare sempre più in una pantomima del genuino  femminismo degli anni '70 che non un vero, autentico movimento per migliorare la condizione femminile come fu inteso allora.

Se per ben tre casi iconici quali il caso Melania Rea, Giulia Tramontano e Roberta Ragusa sembriamo infatti avere un classico cliché di stampo patriarcale (marito o compagno con l'amante e che voleva evitare ulteriori aggravi economici che una regolare separazione poteva dargli), sotto il profilo astrologico ne troviamo sicuramente conferma con i valori leonini e un Marte debilitato che possiamo riscontrare in tutti e tre i temi dei colpevoli. Occorre un distinguo: nel caso Ragusa manca a tutt'oggi il corpo e prove ben circostanziate in quanto tutto ruota attorno a una testimonianza ritenuta dai giudici credibile ma che pone molti altri interrogativi.

Certo, gli omicidi commessi da uomini sono la maggioranza in quanto sia il coltello che altri elementi contundenti ricordano spesso il fallo maschile e questo esercitare violenza come in un crescendo improvviso, mostra spesso ben altre problematiche sotterranee in coloro che con questa violenza vorrebbero proprio dimostrare di essere un maschio alfa, così come infatti il loro Marte, in posizioni poco felici per il pianeta rosso, suggerisce.

In tutto questo però si dimentica i moltissimi casi di "violenza al contrario" di cui la cronaca è anch'essa piena. Dalla ormai ultra-citata Cianciulli a Erika e Omar, anche se in questo caso la violenza non è rivolta verso il partner ma con l'aiuto dello stesso.  I casi sono però molteplici, come quello della cosiddetta "Mantide di Cairo Montenotte" o del più recente caso di Avetrana.

Ma restiamo in linea con i casi maschili precedenti sopra citati dal triangolo amoroso che finisce male ed esaminiamo un caso divenuto famosissimo, anche se un po' lontano nel tempo, raccontato da molti scrittori e analizzato dal prof. Saporito, lo stesso che si occupò della Cianciulli e che definì la colpevole di intelligenza superiore alla media, anche se di umili origini.

Ci riferiamo al caso di Caterina Fort, detta Rina. Arrivata a Milano dal Sud dopo la guerra, s'innamorò di un commerciante catanese, Giuseppe Ricciardi e in breve ne divenne l'amante, occupandosi brillantemente del negozio a suo pari. Ricciardi però era sposato, con moglie e tre figli lasciati in Sicilia. Quando la moglie Franca e i figli andarono a Milano per le chiacchiere che ormai erano giunte all'orecchio dei familiari, Rina decise di andarle a fare visita. La conversazione in breve prese una brutta piega allorquando Rina si sentì dire che doveva andarsene e magari tornare al suo paese. Ecco allora che Rina, preso un ferro trovato nell'appartamento, colpì a morte prima la moglie-rivale e poi i figli, il più grande dei quali era intervenuto a difesa della madre.

Questa vicenda fece talmente orrore da far temere un linciaggio pubblico e la donna fu condannata, rea confessa, all'ergastolo che poi si tramutò nella richiesta di grazia, concessa dal Presidente Leone. In carcere la Fort mostrò molte attitudini per il teatro, per l'ordine e la pulizia della propria e delle altre celle e per tenere con sé tre bambole di pezza che ricordavano quei tre poveri bambini.

A prima vista sorprende trovare il Sole della Fort nel segno dell'infanzia per eccellenza, il Cancro. In tutta la narrazione fatta di questo evento, sono tutti concordi nel dire che la Fort pensava di costruirsi una famiglia propria con il Ricciardi che, però le aveva tenuto nascosto di essere già sposato. La Fort era comunque compensata Capricorno in quanto il Sole è strettamente congiunto, al grado, a Saturno e la Luna si colloca proprio in Capricorno, a cui si aggiunge lo Stellium in III casa, spiegando bene le sue abilità commerciali, il suo indubbio talento organizzativo, il suo spiccare successivamente proprio nelle attitudini teatrali, nonché la sua freddezza nell'uccidere tre bambini piccoli e poi indossare gli abiti e le scarpe di lui per inscenare un furto.

Inoltre, Plutone, dispositore del settore delle unioni, si trova in aspetto negativo a Giove, che in questo caso è indicatore degli amori clandestini, ben segnalando sia la sfortuna nel puntare tutto su un uomo già impegnato ma anche la successiva fortuna di ribaltare la situazione facendo credere che in realtà fosse il Ricciardi il mandante dell'uccisione della moglie.

 

Testo di Laura Poggiani – Tutti i diritti riservati



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