Chiunque
abbia a che fare con una donna che eserciti una posizione di potere – in genere
manager – lo ha potuto constatare: le donne in quel ruolo hanno indubbiamente
delle qualità innegabili, in quanto si
sanno organizzare, hanno ottime doti comunicative ed altro ancora, ma come
contropartita mostrano anche vera e propria cattiveria, molto più marcata dei
loro colleghi maschili, perché, com’è noto, “solo una donna sa essere così
cattiva”. Questi sono i risultati addirittura provati scientificamente sin dal
lontano 1974 dallo studio dell’Università del Michigan, ripresa poi in tempi
recenti anche dall’Università della California che ne ha confermato i risultati
ed è nata così quella che sarà chiamata
“sindrome dell’ape regina”. Ma in cosa consiste esattamente? Questa sindrome
descrive in pratica quella donna in posizioni chiave che, invece di compattarsi
con il suo team, spesso altrettanto femminile, non perde occasione per
esercitare il suo potere attaccando e addirittura umiliando i suoi sottoposti.
E’ questo un atteggiamento assai curioso in una donna dove gentilezza, senso
materno e comprensione dovrebbero farla da padrone ma la realtà è assai
diversa: lo abbiamo notato nel corso di questo anno proprio nei confronti di
Asia Argento. Nel momento in cui ha dichiarato di aver subito abusi e molestie,
è stata maggiormente attaccata proprio dalle donne, spesso con la frase che “se
l’era cercata”. Sociologi e psicologi hanno fornito come spiegazione di questo
curioso atteggiamento, la propensione delle donne, dopo millenni di
maschilismo, a valorizzare, anche eccessivamente, il proprio lato estetico e
proprio con questo riuscire ad attrarre l’attenzione del maschio. Avviene così
che poi, una volta ottenuto un ruolo di potere, attacchino le sottoposte,
soprattutto se esteticamente migliori di loro e le intralcino in ogni modo in
quanto viste come rivali. A questo aggiungiamo la richiesta sempre maggiore di
grande competitività, che comporta automaticamente una buona dose di frustrazioni e aggressività latente
che necessita di essere scaricata e, ovviamente, non potendola esercitare in
altro modo, si scarica sul sottoposto più debole. Tutto questo fa dichiarare al campione intervistato che è di gran lunga
meglio avere un Capo di sesso maschile, pur mettendo in conto la possibilità di
subire molestie, che non una donna.
Ma
cosa ne pensa l’Astrologia? Il ruolo di
manager è solitamente associato al segno del Capricorno: dominato da Saturno,
questo Segno possiede quindi innegabili doti di freddezza, lucidità, talento
organizzativo, pragmatismo. Niente a che vedere con l’opposto Cancro, dominato
dalla sensibile Luna: notoriamente, questo Segno rappresenta il femminile per
eccellenza, è mutevole, percettivo, sensibile e chiuso nel suo guscio che apre
solo a chi ritiene sufficientemente “familiare”. Come si evince quindi
facilmente, se il primo è, in genere, assolutamente adatto a sopportare lo
stress competitivo, le battaglie con i concorrenti e al contempo la sua freddezza
lo rende anche un capo poco pietoso ma equo, il suo opposto, il Cancro, non
riesce a gestire a lungo queste situazioni e il notevole stress che ne deriva:
se e’ uomo, eviterà di prendere decisioni anche importanti tra lo sconcerto
generale, se è donna sarà facile preda di vere e proprie scene isteriche con i
sottoposti. Così, la “sindrome dell’ape regina” sarà sempre più simile al
personaggio interpretato da Meryl Streep
in”il diavolo veste Prada”, dove la terribile manager tormenta la sua segretaria,
trovandola sempre inadeguata nell’abbigliamento o telefonandole in piena notte
per affidarle gli incarichi più improbabili e difficoltosi da svolgere entro le
8 del mattino seguente.
Inoltre
il transito attuale di Saturno e soprattutto di Plutone, accentua una certa
dose di cattiveria in ambedue i Segni ma se il Capricorno riesce a utilizzare
produttivamente queste energie perché “in linea” con le sue corde, il Cancro,
al contrario, le subisce e si accentuano gli atteggiamenti di accanimento verso
chi è visto o un pericolo o semplicemente l’anello più debole del team.
E
tu, che Capo sei?
ARIETE:
l’Ariete, diciamolo subito, in virtù della sua
dominante Sole/Marte, è un aspirante Capo, perché gli piace molto poter
dare ordini, ma è assolutamente inadatto a questo ruolo in quanto, esattamente
come il Cancro, non sopporta le critiche e non riesce a gestire a lungo le
tensioni ma, in questo caso, è assai più facile vederlo esplodere in collere
incontenibili che, come i temporali estivi, poi sono subito dimenticate. E’
invece un ottimo collaboratore, preciso e puntiglioso quasi quanto un Vergine.
TORO:
E’ il Capo ideale, anche se donna. Per lui infatti la serenità con se stessi è
al primo posto e, di conseguenza, chi lavora con lui/lei può contare sempre su
un dialogo, un rapporto “a pari” e a richieste sensate. Attenzione però: se si
rende conto che qualcuno cerca di approfittarsi di lui, allora è capace di intense collere che ricorderà anche a
distanza di anni.
GEMELLI:
Questo Segno non è assolutamente
competitivo. Dominato da Mercurio, ha grandi doti di comunicazione e
commerciali ma il suo tallone d’Achille è la tendenza a non approfondire gli
argomenti, affidando volentieri l’incarico ad altri che poi gli
rendiconteranno. Averlo come Capo non è fonte di particolari problemi eccetto
uno: non si è mai sicuri di quello che pensa realmente dei suoi dipendenti ma
possiamo contare su una grande disponibilità all’ascolto, anche se poi non si
sa bene che piega prenderanno le nostre confidenze.
CANCRO:
Come abbiamo già sottolineato è un Segno assolutamente inadatto a ruoli di
comando, perché, anche se possiede innegabili capacità di intuito, dedizione al
lavoro e quant’altro, non è in grado di gestire con fermezza il proprio gruppo
di lavoro in quanto non riesce a far fronte ai malcontenti, alle discussioni,
alle competizioni e istintivamente si ritrae… per poi sfogare le proprie
frustrazioni sugli altri e, con la sensibilità che gli è propria, è capace di
colpire proprio là dove un soggetto è più vulnerabile.
LEONE:
Dominato dal Sole, questo Segno si
considera, e non a torto, una sorta di faro illuminante per chiunque lo
circonda, quindi non perde il suo tempo in inutili esercizi di potere. Lui E’ il
potere. Indifferente alle critiche, in quanto è convinto che non possano
realmente essere fondate in quanto lui ha carisma, generosità ma anche fermezza
quando serve, diventa davvero pericoloso solo quando qualcuno prova a mettergli
“i piedi in testa”. Allora, altro che Ape Regina, il cui nome peraltro gli si
addice molto: si trasformerà nel ruggente Re della Foresta e, con una zampata,
ridurrà in polvere chi ha osato sfidarlo.
VERGINE:
Sembrerà strano,, perché questo Segno ha innegabili doti di precisione
certosina, organizzazione e capacità professionale, eppure è un altro Segno
inadatto a ricoprire ruoli manageriali o di potere. Il motivo è la sua
intrinseca insicurezza, che lo rende estremamente ansioso e inadatto a prendere
decisioni autonome, in quanto soggetto, in quel caso, a commettere errori… che ovviamente non
saranno mai suoi ma li addebiterà ad altri. E’ al contrario un ottimo esecutore
ma non lasciategli troppo spazio di autonomia perché tenderà a comportarsi come
un Capo senza averne la responsabilità.
BILANCIA:
In questo Segno troviamo la dominanza di Venere e l’esaltazione di Saturno,
quindi una perfetta sintesi delle qualità taurine e capricorniane. Riesce a
mantenere il sangue freddo anche se l’ansia internamente lo divora, ha doti
organizzative a cui aggiunge il suo stile personale in quanto il lato estetico
qui è molto accentuato. E’ opportunista e quindi sa come tenersi i
collaboratori più efficaci, valorizzandoli e collaborando con loro… ma per gli
altri non c’è spazio e se vi cataloga sin dall’inizio come qualcuno che non può
essergli utile, allora aspettatevi un nemico imperterrito, pronto a stroncare
sul nascere una qualsiasi richiesta.
SCORPIONE:
E’ quello più enigmatico ma anche spregiudicato (un esempio è dato da De
Benedetti). Sarà estremamente selettivo per il suo team e i sottoposti con i
quali instaurerà un buon rapporto di
collaborazione ma qualora qualcuno, a suo giudizio, gli avrà fatto un
torto, allora sarà un Capo implacabile e vendicativo.
SAGITTARIO:
Dominato da Giove, questo Segno, apparentemente affabile e socievole, ha innate
tendenze espansionistiche. Come Capo, pertanto, tenderà facilmente ad invadere
settori non suoi restando perplesso allorquando gli altri si risentono per la
sua “invasione di campo”. Con il suo team solitamente ha un buon rapporto ma è molto
competitivo, anche se non lo da’ a vedere e facilmente sfoga all’esterno le
eventuali frustrazioni ma lo fa sempre in modo diretto ed estemporaneo.
CAPRICORNO:
E’ il Segno del manager per eccellenza. Freddo, analitico, organizzato, sa dove
vuole arrivare e in quanto tempo. Non si perde in dimostrazioni di potere,
potere verso il quale ha dedizione assoluta (basti pensare alla celebre frase
del Capricorno Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha) e i suoi obiettivi
li dichiara apertamente: se gli si fa spazio, bene, altrimenti passerà sul
cadavere del nemico. Lo stesso atteggiamento lo ha verso i sottoposti, che
raramente ricevono complimenti o gratificazioni ma queste arriveranno
indirettamente con l’aumento della mole di lavoro assegnata.
AQUARIO:
Non fatevi ingannare dall’apparente svagatezza e dai discorsi sempre proiettati
al futuro. Il comando gli piace molto ma lo sa utilizzare non in modo palese,
come il suo opposto Leone, bensì in modo
più mascherato: lui offre la sua collaborazione, fornisce al dipendente la
spalla su cui piangere se ha qualche problema, è capace anche di qualche
gratificazione inaspettata… ma sul lavoro non transige: il suo team deve dare
il massimo e soprattutto dedicarglisi completamente. E’ sufficientemente
menefreghista, per cui non si perde in esercizi di dimostrazione di potere, ma
questo lo esercita compattando il gruppo e sobillandolo contro chi è reo di non
aver dato risposte adeguate. In genere però prevale la sua dote di diplomazia e
amore per i contatti umani e quindi, tutto
sommato, è un Capo sostenibile anche se percepito un po’ freddino.
PESCI:
Altro Segno inadeguato a ricoprire incarichi di potere. Innanzitutto è troppo
sensibile e si fa carico dei problemi di tutti, poi è facile preda di ansia e
nevrosi, per cui, in situazioni particolarmente intense, può addirittura dar
sfogo a pianti e scenate che lasciano stupefatti i suoi collaboratori. Qualora
si trovi comunque a comandare una squadra di lavoro, mostrerà straordinarie
doti intuitive e soluzioni spesso geniali, ma è purtroppo anche estremamente
caotico pertanto si perderà i fogli, mostrerà dei report a un proiettore che
non funziona e via di seguito. Raramente, però si accanirà con i suoi
sottoposti, i quali dovranno solo armarsi di tanta pazienza e subire le sue
continue lamentele e sfoghi nevrotici.
Testi di Laura
Poggiani – Tutti i diritti riservati
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